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che non voglio immaginare. Per le termiti la presenza al centro è fonte di sicurezza ed in quella tutto
45 È caratteristico questo attributo dato ad Ydn: nella visita alla tomba & Cthulhu è successo quello che Ydn temeva ed ormai Abdul
è diventato un adora tore degli Altri Dei.
Trasformato in documento elettronico da Naamah (http://utenti.tripod.it/Naamah).
Al azif (Necronomicon)  traduzione in italiano dalla versione tradotta in greco da Teofilatto.
il  loro popolo si riconosce e si identifica: per me la presenza che so in agguato al centro del labirinto
è fonte del terrore più totale e definitivo.
In queste gallerie di aria in aria, di vuoto su vuoto continuo a scorrere come portato da una
corrente invisibile: non sono più padrone dei miei movimenti, non ho più una mia volontà. Sembra
che l impotenza fisica e l annullamento della mia piccola volontà vadano di pari passo travolti da
qualcosa di inconcepibilmente più potente sia come forza fisica che soprattutto come potere
spirituale.
In un lampo capisco cosa tiene in vita Leng ed insieme comprendo anche perché non riuscivo
ad inquadrare la forza e la volontà che mi trovo di fronte. In realtà Leng è un groviglio blasfemo
tenuto in esistenza ed in vita (perché in qualche oscuro modo Leng è vivo) da una unica, allucinante
volontà che lo pensa e lo sostiene: questa volontà è Nyarlathotep, il messaggero del caos, quel lo che
confonde chi lo chiama o soltanto lo pensa con troppa insistenza. Acquista allora significato quello
che finora non riuscivo a spiegarmi. Se infatti mi sembra di continuare a girare senza scopo, senza
meta e senza fine in questo osceno labirinto è soltanto perché non posso avvicinarmi al suo centro -
ammesso che ci sia un centro come le nostre povere menti immaginano - a meno che il suo osceno
abitatore non lo voglia: e devo ritenermi fortunato che Nyarlathotep non gradisca vedermi.
Visione...46
&
& chi pratica il primo rituale di Ibn Khaldun47 dice infatti che il risultato del rituale è la
visione degli Esseri senza forma che sono sotto la nostra fantasia.
Chi poi ha il coraggio di eseguire anche il secondo rituale può entrare in contatto ed aver
commercio con loro.
Il terzo rituale infine, anche se avrà il risultato pressoché inevitabili di consegnarvi alla
pazzia più totale e delirante, dice Ibn Khaldun che vi permetterà di usare degli Esseri senza forma
come di vostri servitori.
Io ho eseguito il primo rituale e sono svenuto la prima volta che ho visto uno di questi Esseri.
Io mi sono spinto fino al secondo rituale e ne porto ancora su di me e dentro di me i tremendi
segni.
Io però, nonostante il mio incontenibile desiderio di apprendere anche le scienze più
innominabili, non ho mai avuto il coraggio di eseguire il terzo rituale.
Ma, nonostante tutto l orrore di questi rituali e la perversità blasfema delle conoscenze che
procurano, Ibn Khaldun fu forse ancora pietoso quando parlò degli Esseri senza forma come di
incubi della nostra fantasia: forse non volle spaventare più del necessario i suoi malcapitati discepoli
o forse neanche lui comprese quale fosse la loro vera, tremenda natura.
Ydn mi aveva già parlato più volte di come i sapienti del suo popolo avevano imparato a
creare e plasmare la materia vivente ed a foggiare con questa degli esseri che usavano come loro
servitori e bestie da soma a seconda delle necessità.
«In fondo - mi aveva detto - noi facciamo con la materia vivente quello che voi fate con la
materia inanimata quando fondete il ferro e forgiate una spada».
Se io soltanto provassi appena ad accennare a qualcuno cose del genere mi prenderebbero per
blasfemo o per pazzo ancor più di quanto già non facciano.
46 Diamo qui un esempio delle ultime visioni anche se molto frammentario e rovinato.
47 Almeno nella parte del manoscritto finora es aminata non si riparla di questi rituali.
Trasformato in documento elettronico da Naamah (http://utenti.tripod.it/Naamah).
Al azif (Necronomicon)  traduzione in italiano dalla versione tradotta in greco da Teofilatto.
Mi rendo conto che continuo a parlare girando intorno a quello che veramente devo dire [ Pobierz całość w formacie PDF ]

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